Sapete che ci piace ispirarci alle donne per creare contenuto su Glam Observer. Questa volta, invece di raccontarvi la storia di una beauty boss, abbiamo preferito prendere spunti da tre beauty influencers che hanno lanciato la propria azienda dopo aver aperto il loro canale su Youtube. Stiamo parlando di Huda Kattan, Clio Zammatteo e Michelle Phan. Ci piace intervistare influencer diventate famose grazie al blog o al profilo Instagram, ma abbiamo pensato che fosse il tempo di scrivere anche sulle beauty vloggers perché il loro approccio alla creazione di un business sembra diverso da quello delle fashion bloggers.
La ragione per la quale ho scelto queste tre donne non è solo perché Huda Kattan e Michelle Phan sono state nominate Top Beauty Influencers del 2017 da Forbes o perché Clio è la Youtuber più famosa d’Italia ma, ho pensato che osservare il modo in cui hanno creato i loro brand può essere di aiuto a chi vuole diventare beauty entrepreneur. Quindi senza ulteriore attesa, ecco le storie delle loro carriera e cosa si può imparare da ognuna sull’imprenditorialità femminile.
Costruire un impero con Huda Kattan
Instagram: 23,6 m
Youtube: 2 138 130
Age: 34
In qualsiasi settore, la strada per creare un brand di successo si trova nel colmare un vuoto nel mercato o rispondere a un desiderio/ bisogno che la gente ha (o non sa ancora di avere). E’ quello che ha fatto Huda Kattan quando lanciò Huda Beauty – il suo marchio – con una linea di ciglia finte nel 2013. Avviare un brand con un solo tipo di prodotto potrebbe apparire una scelta non saggia, ma’ la realtà è che scalare un business è la cosa più importante. Iniziando dalle ciglia finte, Huda ha subito stabilito il suo brand come pioniere nella vendita di ciglia finte, ma non solo. Nata in Oklahoma da genitori iracheni, la magnate del beauty non ha deciso di lanciare Huda Beauty con questo prodotto per caso. Quando Clio Makeup gli chiede della differenza tra le donne del Medio Oriente e quelle dell’Occidente, lei risponde immediatamente che “le donne del Medio Oriente amano i make-up più drammatici e indossano le ciglia finte anche nella vita di tutti i giorni: è considerato assolutamente normale.” In quanto irachena, si vede che la sua comprensione del beauty è molto legata alla sua cultura. E’ senza sorpresa quindi che le sue decisioni di business siano determinate dallo stesso fattore: la cultura. Dopo aver conquistato Sephora a Dubai, Huda Beauty è apparso sugli scaffali di Harrods a Londra nell’Agosto del 2016. Non credo che l’accordo con Harrods sia stato stabilito solo perché Huda ha 23,6 milioni di followers su Instagram, e non penso che lei lo abbia scelto solo perché è rinomato a livello mondiale. Harrods che è stato comprato da Qatari Holding nel 2010, vede sempre un flusso regolare di turisti del Medio Oriente durante l’alta stagione, e quelli sono proprio il target di Huda Beauty. Secondo uno studio di Euromonitor International – un’agenzia specializzata nella ricerca di mercato – il Medio Oriente è il quarto mercato più importante nel mondo. Figuratevi quindi il potere di acquisto delle donne di questa zona del mondo quando sono in viaggio. E’ enorme. Soprattutto, se trovano un brand come Huda Beauty che è stato fondato da una donna che come loro, condivide la stessa cultura del beauty.
Cose da imparare dal beauty business di Huda Kattan
- Trovate un gap da colmare nel mercato o rispondete ad un bisogno che la gente ha o non sa di avere
- Non avete bisogno di lanciare il brand con milioni di prodotti. Invece iniziate con uno che è difficoltoso trovare per fare del vostro brand un’autorità sul mercato
- La bellezza è culturale, quindi tenete bene a mente la donna che volete che utilizzi i vostri prodotti, la sua cultura e le sue abitudini
- Fate in modo di scalare la vostra espansione e collaborate con partners che hanno clienti simili ai vostri
Il beauty business fai da te con Clio Makeup
Instagram: 1.6 m
Youtube: 1 091 452
Age: 35
La ragione che mi ha spinta ad includere Clio Makeup in questo post è semplicemente perché al mio parere sta facendo quello che ha fatto Chiara Ferragni, ma nel beauty. Penso che in Italia, l’influencer che è anche un entrepreneur sia una cosa rara. Il fatto che si contano ancora sulle dita delle mani gli influencers che se la cavano proprio bene nel bel paese è un segno che l’imprenditorialità nata online non fa ancora parte delle abitudini.
L’84% degli Italiani usa Facebook – seguito poi da Youtube ed Instagram – non è una sorpresa quindi se il 21 Aprile 2017, la beauty influencer ha scelto di annunciare il lancio del suo marchio su questa piattaforma. Clio, che inizio’ su Youtube nel 2008, riceveva già i primi campioni della sua linea nel 2009. Quindi facendo due calcoli vi renderete conto che le ci sono voluti 8 anni per avviare il suo marchio. Un lancio dipende da molti fattori. La disponibilità economica, i fornitori, gli investitori ecc…ci sono parecchi ostacoli e fattori che rallentano la nascita di un brand. Nel beauty, se ormai i consumatori badano sempre di più a comprare prodotti vegani e cruelty-free, nessuno pensa mai al processo di creazione di un brand. Spesso si dimentica che dietro il nostro rossetto preferito c’è un chimico che prova più formule. E il brand di Clio lo dimostra. Clio ha scelto di autofinanziare il suo progetto, il che significa che mentre puo’ essere difficoltoso, lei ha la libertà di scegliere tutto del suo brand. Avere investitori e partners puo’ influenzare l’autenticità del vostro marchio quindi siate attente al tipo di persone che diventano i vostri partners oppure rimanete indipendenti come Clio. La ragazza veneta ha scelto di iniziare con due linee – Creamy Love e Liquid Love -seguendo l’istinto. Il rossetto è il suo prodotto preferito in assoluto. Nessuno ha bisogno di un nuovo beauty brand che faccia rossetti però tutti vogliono un brand che sia rappresentativo dell’influencer che amano, ed è quello che ha fatto Clio.
Cose da imparare dal beauty business di Clio Zammatteo
- Creare un marchio di cosmesi prende tempo
- Durante il processo di creazione, la fase di ricerca dei vostri prodotti è importantissima
- Non avere investitori o partner significa avere meno disponibilità finanziaria pero’ vi dà anche la libertà di fare quello che volete
- Iniziate con un prodotto che vi rappresenta
- Non sentitevi obbligati ad avere i vostri prodotti in un grande magazzino per essere riconosciuti
- Potete avere il vostro pop up store in uno spazio che avete preso in affitto per creare la customer experience che volete
Riconvertite il vostro beauty business con Michelle Phan
Instagram: 2.1 m
Youtube: 8 966 657
Age: 30
Michelle Phan è la beauty influencer diventata imprenditrice che ho scelto per questo post perché è stata una delle prime. La beauty vlogger inizio’ a postare video su Youtube nel 2007 per poi co-fondare Ipsy – un servizio di beauty box di campioncini di prodotti – nel 2011. Lascio’ l’azienda – che valeva allora 500 milioni di dollari – per concentrarsi su Em Cosmetics, il suo beauty brand. La ragione per la quale ho voluto includerla è perché nonostante le partnership vincenti come quella di Lancôme, è una delle rare entrepreneur che dice come e perché il suo brand è fallito. In un ambito in cui si valuta sempre il successo, ho pensato che è importante anche raccontare la storia di una persona brillante negli affari ma che ha commesso qualche errore. Cosi’ se un giorno vi troverete in una situazione difficoltosa, avrete un’idea su come gestire periodi stressanti. E poi un fallimento non è una condizione, pensatelo come una parte dolorosa del percorso di formazione di tutti.
L’Oréal approcciò Michelle Phan nel 2013 per creare Em Cosmetics. Al contrario di Clio, Michelle ha avviato il proprio brand con l’appoggio di una delle aziende di cosmesi più potente al mondo. Le diedero totale libertà creativa sul progetto e cosi’ creo’ 200 prodotti. Michelle dopo poco fece i conti con la realtà, e, la realtà era che non aveva potere nelle decisioni. Un investitore puo’ darvi tutti i soldi del mondo e lasciarvi essere creativi quanto vi pare pero’, se non vi lascia essere decision maker, allora il vostro brand rischia di non rispecchiarvi. Un esempio clamoroso di questo problema con Em Cosmetics si è ritrovato nei prezzi, che non rappresentavano i followers di Michelle che all’epoca erano studenti e giovani lavoratori. Di conseguenza, alcuni dei suoi followers hanno messo in dubbio la sua autenticità perché il brand era in partnership con L’Oréal e non apparteneva al 100% a Michelle Phan.
Nel 2015 Michelle compro’ Em Cosmetics da L’Oréal per 100 milioni di dollari. Una decisione che ha detto di avergli portato di nuovo libertà e controllo sul suo brand. Ha rilanciato il brand con una linea di creme per le labbra e eyeliners. E, se l’imprenditrice ammette che queste categorie di prodotti non sono innovatrici, questa volta la rappresentano al 100% con colori ispirati agli acquarelli e gli eyeliners ai pennelli che usa per disegnare fumetti.
Cosa imparare da Michelle Phan
- Non tutte le collaborazioni con brand noti al livello internazionale sono successi assicurati
- Avere libertà creativa è bello pero’ assicuratevi sempre di poter dire la vostra nel processo decisionale
- Siate attenti quando create il vostro brand in partnership con un altro. I vostri followers potrebbero pensare che non siete autentici
- Discutete i prezzi con il vostro investitore per avere delle tariffe che riflettino i vostri followers sui social
- Creare un beauty brand richiede tempo quindi badate ad ogni step per evitare di fallire
Sei una beauty entrepreneur? Raccontateci le vostre esperienza nei commenti