I colloqui sono una parte naturale del processo di assunzione durante il quale un’azienda decide chi è più adatta per quel ruolo. Ogni domanda ha uno scopo: valutare le tue conoscenze e se la tua personalità corrisponde ai valori aziendali. Dalla domanda più prevedibile a quella che aspettate di meno, i colloqui sono stressanti perché vuoi dare la miglior immagine di te. Alla fine sei li’ perché vuoi questo lavoro. Ecco perché anche rispondere a domande più stereotipate puo’ diventare difficoltoso.
Un colloquio serve a darti una chance, un’opportunità quindi non pensare mai che la persona che hai di fronte è lì per intrappolarti. Lei vuole solo saperne di più su di te. Un colloquio inizia molto spesso con un ‘raccontaci di te’ o ‘parlaci del tuo CV‘. Parlare della propria storia non è cosi’ semplice, soprattutto durante un colloquio. Ma, non sottovalutare questa domanda perché dalla tua risposta dipende il tuo futuro in quell’azienda. E’ la ragione per la quale è importante imparare a raccontare bene la tua storia.
Un colloquio è scandito da domande semplici. A volte penserai che hai ottenuto il lavoro perché hai risposto bene alle domande più complesse ma in realtà non è necessariamente il caso. Pensaci un secondo. Il processo di assunzione è lungo e fastidioso per entrambi le parti, fare domande semplici è il modo migliore per le risorse umane di scegliere i candidati che andranno al secondo turno. Vediamo ora quali sono le domande di colloquio più comuni e come affrontarle.
Perché hai lasciato la tua ultima azienda?
Noi millennials rimaniamo in media due a tre anni nella stessa azienda. Non sarà quindi una sorpresa se un potenziale datore di lavoro prova a capire perché hai lasciato il lavoro precedente. Tra le ragioni che darai evita quella dell’aumento di stipendio non ottenuto. Se ti fanno questa domanda è per sapere quali potrebbero essere le tue motivazioni di lasciare un’azienda. Magari non potevi più crescere professionalmente oppure, il ruolo era diverso da quello che pensavi o ancora, non potevi sviluppare le idee che avevi.
Quando risponderai a questa domanda, sii attenta a non lamentarti della tua precedente azienda. Invece, dà le ragioni che ti hanno spinto a lasciare la tua posizione rimanendo sempre positiva. Lo scopo è dimostrare che sei una candidata con sogni, passione ed ambizione. Devi dimostrare che fino alla fine hai dato il meglio di te e che sei anche andata oltre quello che si aspettavano per produrre un lavoro di qualità.
E’ probabile che facendoti questa domanda, l’azienda sta provando a capire come conservare futuri e nuovi impiegati. Quindi la tua risposta è importante. Aiuterà anche il tuo esaminatore a capire cosa ti movita a lavorare per un’azienda.
Quali sonoi tuoi difetti e le tue qualità?
Odio questa domanda. Come posso parlare dei miei difetti senza compromettermi e parlare delle mie qualità senza sembrare presuntuosa? E’ la peggiore domanda a mio parere, ma non la posso evitare, è sempre qui. Con il tempo ho imparato che essere onesta era la miglior soluzione. Ricordate di parlare di un difetto presentandolo anche come una qualità. Inutile dire che ogni volta mi sento a disagio pero’ almeno sono onesta. E fino ad ora, l’onestà non mi ha mai delusa.
Perché ti sei candidata per questo ruolo?
E’ una domanda semplice vero? Nella moda quando si inizia, ci candidiamo spesso perché la storia dell’azienda ci piace. O ammiriamo i fondatori o siamo ammirative delle campagne e dei prodotti. E spesso la risposta che diamo è ‘perché adoro l’azienda’. Insomma, non diciamo niente che contribuisca a spiegare PERCHE’ ci siamo candidate per quella posizione.