how to get published in a fashion magazine

Come essere pubblicati su una rivista di moda

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Essere pubblicati su una rivista di moda è uno dei traguardi più importanti per un giovane creativo. Costruire un proprio portfolio è fondamentale in quanto stylist, fotografo o designer ecc. ma vedere il proprio lavoro pubblicato da terzi è sicuramente un qualcosa che ti farà salire di livello.

Oltretutto nonostante il mondo della moda sia molto cambiato negli ultimi anni, con l’avvento dei social network, il fine ultimo di tutto il processo comunicativo è rimasto invariato: esibire, esibire capi, idee, collezioni e ispirazioni.

Quale vetrina migliore potresti desiderare di un magazine di moda?

Senza i magazine e i loro lettori molte professioni probabilmente non esisterebbero.

Ora che hai compreso l’importanza dell’essere pubblicati ti spiegherò passo passo cosa devi fare.

Questi consigli possono essere seguiti sia che tu abbia lavorato in team per un progetto, come nel caso di un editoriale, sia che tu, designer in questo caso, abbia appena realizzato la tua nuova collezione.

È necessario chiarire ancora prima di iniziare come conoscere l’editoria di moda sia un prerequisito e un dovere per chiunque lavori nel settore. Se infatti la stampa e il cartaceo stanno subendo una battuta d’arresto i magazine digitali sono più vivi e forti che mai.

Consiglio quindi a chiunque di fare uno sforzo e andare oltre le 5 riviste di moda del giornalaio sotto casa (Vogue, Vanity Fair, Elle, Marie Claire e I-D) e di immergersi nel meraviglioso mondo delle pubblicazioni indipendenti.

Alcune tra tutte: The Fucking Young, Dansk magazine, Kaltblut Magazine e, tra gli italiani, Switch Magazine.

È importante conoscere e seguire questi magazine perché saranno poi quelli che si offriranno di pubblicare il tuo lavoro. Comprarli e leggerli, stalkerare i loro profili social, immagazzinare tutte le informazioni di questo tipo di pubblicazioni ti aiuterà ad ampliare la tua cultura visuale e ti renderà un professionista migliore.

Ci sono due strade per vedere il proprio lavoro pubblicato su un magazine e sono:

  1. Commission
  2. Submission

Commission significa che il progetto, l’opera o l’editoriale sono commissionati dal magazine. Questo può avvenire in due modi: o lo stesso magazine chiede a te, professionista, di realizzare un progetto per il loro prossimo numero, o tu giovane creativo invii un moodboard con una proposta al magazine. Se il magazine accetta ti fornirà la cosiddetta pull letter, una lettera che attesta come tu stia lavorando per quella testata.

La pull letter ti servirà quando dovrai contattare gli altri del team, gli uffici stampa e le agenzie di modelli in quanto rappresenta una possibilità concreta di pubblicazione del progetto una volta finito.

Ci sono tanti magazine che forniscono pull letters, con una breve ricerca su Google ne troverai almeno una cinquantina.

Mi raccomando la richiesta deve essere effettuata secondo le linee guida espresse dal singolo magazine, altrimenti sarà difficile ottenerla.

Infine, il fatto di possedere una pull letter non significa che il magazine pubblicherà sicuramente il progetto, può succedere infatti che il risultato finale abbia poco a che fare con l’idea presentata inizialmente nel moodboard e giustamente la testata può rifiutare il materiale prodotto.

Si tratta invece di submission ogni volta che un progetto già realizzato viene proposto ai magazine e, se accettato, pubblicato online o nel numero cartaceo.

Ci sono tantissimi magazine, italiani e stranieri che accettano submission da giovani talenti e costituiscono un’occasione imperdibile per vedere pubblicato il proprio lavoro.

Non aver paura di contattare un magazine e proporgli il tuo lavoro, senza di voi loro non esisterebbero e saranno più che felici di ricevere nuovo materiale per la nuova edizione cartacea o digitale.

Una cosa che tengo a sottolineare è l’essere estremamente precisi quando si affronta una submission. Molti giovani pensano che non essendo una pubblicazione su Vogue possa essere gestita con più leggerezza ma vi assicuro che non è così. La professionalità la impari dal basso e dalle piccole cose, se sei organizzato e portato a costruire relazioni positive fin da subito quando arriverai in alto sarai estremamente avvantaggiato.

Ogni magazine ha le proprie modalità. Solitamente nel menu del sito web è disponibile una sezione submission con tutte le relative istruzioni. Non dare per scontato nulla in quanto se la submission non segue esattamente le istruzioni descritte sarà sicuramente rifiutata anche se di qualità.

Alcuni magazine preferiscono ricevere una mail altri vi propongono come soluzione Kavyar (di cui parleremo tra poco).

Partiamo dalle basi: il corpo della mail: nessuna submission dovrebbe essere inviata tramite una mail vuota.
Puoi prendere come esempio questo testo base (in inglese e italiano) e arricchirlo con tutti i contenuti necessari:

“Buongiorno, sono ……, fotografo/stylist/designer freelance.

Insieme al mio team desidero proporvi quest’editoriale.

Le foto e i crediti sono disponibili cliccando su questo link: …..

Lascio invece allegato alla mail un pdf con alcune delle foto da visionare prima di scaricare tutto il materiale del link.

Nell’attesa di un cortese riscontro le auguro una buona giornata.

Cordiali saluti”

“Hi, I’m …., photographer/ stylist/ artidrector freelance. My team and I would like to submit you this editorial.

You’ll find all the photos and the whole credits at this link:……

Attached to this email you’ll find a pdf with some of the photos as an example of layout.

Hope you’ll like it, thank you.

Kind regards”

Ovviamente questo esempio non funziona per qualunque magazine, alcuni chiedono esplicitamente solo un file pdf con tutte le foto del progetto da visionare prima di accettare la submission.

Altri magazine invece preferiscono ricevere le immagini in bassa risoluzione e poi successivamente in alta una volta approvato l’editoriale.

È necessario anche stare attenti alle modalità con cui preferiscono ricevere i file. Solitamente per inviare le foto potrai utilizzare Wetransfer ma è possibile che un particolare magazine le richieda tramite Dropbox o Google Drive.

Parliamo ora della seconda parte, estremamente importante, di ogni submission: i crediti.

Scrivere i crediti è solitamente compito e responsabilità dello stylist. Sono una componente molto importante del progetto perché riconoscono il valore di chiunque abbia partecipato e reso possibile l’editoriale.

Esistono due tipi di crediti: i team credits (dove vanno elencati i nomi e i social dei membri del team: fotografo, stylist, make-up artist, modella/o) e i wadrobe credits (dove per ogni look è necessario elencare i capi e i brand a cui appartengono).

I crediti vanno inviati sotto formato doc. word o pdf editabile questo per due motivi: innanzitutto farai risparmiare tempo al magazine che potrà copiare e incollare gli elementi, secondariamente è più facile evitare errori di spelling soprattutto per quanto riguarda i nomi dei brand in quanto il magazine non dovrà riscriverli uno ad uno.

Scrivere male un nome può sembrare banale ma in realtà comporta delle conseguenze abbastanza pesanti. Se l’Ufficio Stampa che ha prestato alla stylist i capi del brand si accorge che il nome del suo cliente è stato scritto in modo errato potrebbe non voler più collaborare con quella stylist o quel fotografo quindi mi raccomando, fai attenzione.

Una cosa che consiglio di fare è, quando possibile, inviare anche un layout pdf in cui hai impaginato le foto. Se di per sé può essere considerato un qualcosa di effimero io, invece, lo ritengo importante per die motivi.

Può essere un ottimo allenamento, usando Indesign infatti è possibile sperimentare un’infinità di soluzioni grafiche e allenare l’occhio. Per chiunque lavori nella Moda infatti credo sia importante saper oggettivamente riconoscere quali abbinamenti funzionano a livello di foto e saper creare e proporre l’armonia.

Si tratta inoltre di un trucchetto per impressionare il magazine di riferimento: a volte le foto una dopo l’altra possono non colpire particolarmente ma vederle affiancate, secondo una precisa storia e un determinato ritmo, può fare la differenza.

Come ultimo punto vorrei parlarti di Kavyar. Kavyar è una piattaforma nata per avvicinare i magazine ai giovani creativi. Iscrivendosi gratuitamente infatti è possibile effettuare le proprie submission direttamente sulla piattaforma.
Hai due possibilità, o cerchi direttamente il nome di un magazine in cui vorresti pubblicare il tuo progetto e, seguendo le istruzioni, effettui una submission (gratis o a pagamento a seconda delle opzioni e dei benefit) oppure nella Home puoi trovare “Cosa stanno cercando i magazine” e proporre il tuo progetto a tutti quelli che potrebbero rispecchiare il mood da te realizzato.

Ecco, questo è tutto quello che devi sapere per essere pubblicata su un magazine. Ti consiglio di leggere le linee guida di ogni pubblicazione più e più volte e di non dare per scontato nulla.

Buona fortuna!

Articolo di Beatrice Mazza

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pull letter

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Comments3

  1. Ciao!
    Volevo sapere se attraverso una submission e una pull letter è possibile ricevere un compenso in denaro. Mi chiedevo se può capitare o se queste tipologie di pubblicazioni si basano solo sullo scambio di materiale fotografico e quindi solo nelle commission è possibile ricevere denaro?
    Ps: esistono magazini che considerano anche i videomaker?

  2. Mi piacerebbe essere pubblicato su Vogue e mio sogno grande da piccolo quindi se ho la possibilità di essere pubblicato sono un modello libero alto che cosa c’è io non so niente di questo accordo con mi Savic ma una cosa invece la so non voglio prendere il tuo posto nella bottega e fare il fabbro non voglio non posso aiutarti

  3. Gentile redazione di Vogue Italia,

    Mi chiamo Renato Tagli, abito a Cevio Vallemaggia, Svizzera e sono un artista.
    Nel 2000, la vostra rivista Vogue Italia ha pubblicato un articolo sul mio giardino a Cevio, in Vallemaggia.
    Da allora sono passati 24 anni e sono felice di condividere con voi i miei successi recenti nel mondo dell’arte.

    Nel 2021 ho avuto l’opportunità di esporre i miei lavori all’Han Shan Art Museum a Suzhou, in Cina, e attualmente sono impegnato in un’esposizione personale presso la Fondazione Ghisla Art Collection a Locarno, in Svizzera,
    che sarà aperta fino al 5 gennaio 2025.

    Sono molto interessato a condividere il mio lavoro degli ultimi vent’anni con il pubblico di Vogue Italia e mi chiedevo se sareste interessati a pubblicare un servizio sul mio percorso artistico, con particolare attenzione alla mia esposizione attuale alla Fondazione Ghisla Art Collection.

    Posso fornire una documentazione completa, comprensiva di foto e testi inerenti al mio lavoro, che potrebbe essere utile per la realizzazione del servizio.

    Vi ringrazio per l’attenzione e rimango a disposizione per ulteriori informazioni.

    Cordiali saluti,

    Renato Tagli

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