Martina D’Andrea ha frequentato un corso di moda alla IED e due scuole di makeup. Il beauty era una sua passione sin da quando era piccola, e dalle sue prime esperienze lavorative, ha capito che il makeup è una componente fondamentale nella costruzione dell’immagine, così ha trovato in esso la sua espressione. Nell’intervista ci racconta come ha iniziato la sua carriera, come si svolge una sua giornata tipica su un set o quando lavora ad una sfilata, del suo primo editoriale per Vogue scattato da Mariano Vivanco con la top model Natasha Poly e della sua prima sfilata come capo makeup per Costume National.
Ciao Martina, potresti presentarti alla community di Glam Observer?
Ciao Glam Observer sono Martina D’Andrea, session makeup artist e beauty editor.
Cosa hai studiato?
Dopo il liceo scientifico, ho studiato allo IED indirizzo moda e successivamente ho frequentato due scuole di makeup.
Dal Fashion Design al Makeup. Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Sono stata sempre appassionata di beauty e makeup fin da molto piccola. Crescendo mi sono interessata di moda e design. Ho capito, dalle mie prime esperienze lavorative, che il makeup è una componente fondamentale nella costruzione dell’immagine, così la mia vecchia passione si è unita alle nuove e ho trovato nel makeup la mia forma di espressione.
Come hai iniziato la tua carriera da makeup artist?
La mia carriera da Make Up artist è iniziata subito dopo le scuole, come assistente per delle professioniste affermate. Parallelamente lavoravo per una casa cosmetica e per la Tv che è stata una grande scuola, mi ha permesso di lavorare su tutti i tipi di volti e su tutte le età, cosa che spesso nel fashion non succede.
Seguendo la mia vera passione, la moda, mi sono poi trasferita a Milano, dove, rappresentata da un’agenzia, ho iniziato la mia carriera nel fashion business.
Parlaci un po’ del tuo lavoro. Come funziona? Come ti prepari per gli shooting o altri lavori, cosa succede sul set?
Ogni giorno di lavoro è diverso dal precedente. Posso essere in studio, in location, in viaggio o in giro per appuntamenti.
Le richieste passano tramite la mia agente con la quale valutiamo, tra le altre cose, gli aspetti tecnici come ad esempio la logistica di un viaggio.
Prima di ogni lavoro bisogna studiare il mood board concepito dalla creatività e poi le modelle (fisionomia, tipo di pelle ecc…). Questo vale soprattutto quando si ha a che fare con le celebrities che hanno un loro look e una loro identità ben definita. Su queste basi preparo la mia attrezzatura (anche se comunque devi sempre avere tutto per ogni evenienza).
Per quanto riguarda il mio lavoro di Beauty Editor è diverso. Oltre al makeup mi occupo della creatività. Preparo le reference, i moodboard, scelgo il team ( fotografo, stylist, hair stylist ecc..) e gestisco le eventuali collaborazioni con i brand.
Ci descrivi una tua tipica giornata lavorativa?
Posso descrivere una mia giornata lavorativa media, quindi a Milano in studio. Sveglia presto e colazione con molta calma a casa (ne ho bisogno) e poi salto su un taxi verso lo studio. Appena sono arrivati tutti si discute del look a seconda di come è la modella e del mood del servizio. Si parte con il makeup e i capelli mentre il fotografo prepara il set e la stylist definisce i vari look.
Quando tutto è pronto si comincia con lo shooting e con i vari cambi di outfit. Spesso durante la stessa giornata possono esserci diversi cambi trucco e capelli.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
La parte che preferisco del mio lavoro è la creatività e il contatto con persone sempre diverse. Amo quando da un’idea costruisco un’immagine, e in questo il lavoro di beauty editor mi da molta soddisfazione.
Quali sono i progetti a cui lavori più spesso? Sfilate, editoriali…? E qual è la differenza fra essi?
Principalmente lavoro su set fotografici o video, con finalità editoriali o commerciali. Tra questi non c’è molta differenza nel workflow. Le differenze le puoi trovare nell’ambiente in cui è costruito il set. Lo studio è la soluzione più comoda per tutti ma non è l’unica. Mi sono trovata spesso nel deserto, in quota a 3000 metri, in strada di notte, o in mezzo al mare con 40 gradi. Durante la fashion week lavoro negli shows o per celebrities.
Il lavoro degli show come concetto è simile allo shooting. Si crea il look più adatto aseconda della collezione ma è tutto molto più caotico e frenetico. Il tempo è poco, le modelle sono tante e si lavora in team.
Ci descrivi un progetto al quale hai lavorato e del quale sei particolarmente fiera?
Più che un progetto, mi vengono in mente dei momenti che hanno segnato la crescitadella mia carriera. Il mio primo editoriale per Vogue scattato da Mariano Vivanco con la top model Natasha Poly a Venezia; La mia prima sfilata come capo makeup per Costume National; Il video per il lancio della nuova linea di Sonia Rykiel; Il mio primo servizio come Beauty Editor.
Qual è un tuo progetto sogno che speri di realizzare nel futuro?
Ad oggi il mio sogno nella cassetto è diventare Beauty Creative Director di un brand cosmetico.
Grazie Martina e in bocca al lupo per tutto!