The Skills the Fashion Industry is Looking for when hiring post-pandemic

Le competenze richieste dalle aziende di moda dopo la pandemia

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La pandemia e soprattutto la quarantena che ne è derivata, ha scombussolato l’intero sistema economico e del mondo del lavoro. Seppure qui ci focalizziamo sulla moda, in realtà si contano sulle dita delle mani i settori rimasti immuni che non hanno risentito di questo evento globale.

In una situazione senza precedenti in cui le aziende sono state costrette ad interrompere le assunzioni, cancellare o ridurre i posti di lavoro, l’incertezza sul futuro lavorativo e su come muoversi in questo caso ha dominato le ultime settimane.

Questa quarantena ha portato, fra le altre cose, cambiamenti a processi che erano ormai consolidati da tempo. Basta solo pensare a come sono cambiate le sfilate e come i direttori creativi e tutti i team dei brand si sono dovuti riadattare per creare un evento e presentare le nuove collezioni in un modo diverso dal solito.

Considerando questi cambiamenti, quali sono quindi le competenze richieste dalle aziende di moda da ora in poi per lavorare nella moda sia in stage che a tempo pieno?

Vediamole insieme così che puoi agire in tempo ed acquisirle

  1. Competenze Tech

Se devi scegliere di acquisire una sola competenza, scegli quelle relativi alla tecnologia. Pensa alla sfilata realizzata da Dior o di Valentino. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale adesso più che mai nel settore. E per tecnologia in questo caso non parliamo di social media (competenze che dovresti già aver consolidato da tempo). Ma tecnologie per sviluppare contenuti video, User Experience, realtà virtuale, ed in generale tutto ciò che serve ad un brand per portare tutto ciò che prima veniva fatto offline, online. Fai una ricerca sul fashion tech e resta aggiornata su tecnologie ed aziende come Ordre (showroom virtuale) fashion gaming (Drest ad esempio), aziende che fanno analisi come Launchmetrics, nuove iniziative come il live streaming video shopping di Moda Operandi , Moda LIVE.

2. Capacità e disponibilità di lavorare da remoto

Con l’inizio della quarantena tutte le aziende hanno dovuto chiudere i propri uffici ed in tanti si sono ritrovati a lavorare dalla propria cucina dal giorno alla notte. Con il virus ancora presente, tante aziende stanno ancora assumendo da remoto. È quindi necessario organizzarsi per poter lavorare da casa e aggiungere sul CV e nella cover letter una voce per spiegare la tua capacità di lavorare da remoto. A parte soft skills come ovviamente organizzazione, professionalità e disciplina, è utile menzionare di conoscere tool online come Slack o Asana per la gestione dei compiti assegnati e di comunicazione come Zoom o Google Meet, ma anche di riuscire a svolgere il proprio lavoro da remoto: essere stylist ed effettuare consulenze tramite video, essere buyer e riuscire ad occuparsi del buying tramite showroom virtuali, essere pr e continuare a costruire la propria rete e mantenere contatti online così come organizzare eventi online, essere fotografi e riuscire a realizzare un set in casa propria… è utile menzionare non solo la capacità, ma anche la disponibilità di lavorare online/da remoto nelle mail quando si contattano i brand e/o scriverlo anche nel proprio profilo di LinkedIn specialmente in questi giorni.

3. Competenze digital

La maggior parte dei business è riuscita a sopravvivere grazie al mondo online che fortunatamente non si è fermato. Se Net a Porter ha chiuso per qualche settimana, la maggior parte degli e-commerce dei brand ha continuato ad operare senza sosta durante tutta la pandemia. Le aziende di moda quindi concentreranno la maggior parte delle risorse sullo sviluppo del business digitale. I trend sono in questa direzione: Zara (non sicuramente il brand di moda nato da poco ma un colosso) chiuderà 1200 negozi nei prossimi due anni ed investirà 1 miliardo per sviluppare la parte e-commerce nei prossimi 3 anni. Tutti i lavori quindi che riguardano il digital come social media, e-commerce, online marketing sono da tenere d’occhio e per ottenerli bisogna sviluppare relative competenze: google analytics, social media management, content creation, copy writing, email marketing, customer care, SEO, data analysis, UX, HTML, CSS, Salesforce…

4. Flessibilità e adattamento

La pandemia ha sicuramente contribuito a sviluppare queste competenze soft che continueranno ad essere richieste dalle aziende che hanno potuto constatare quanto siano stati fondamentali in questo periodo coloro che si sono riusciti ad adattare alle nuove condizioni lavorative: trasferire tutti i meeting online, fare il buying online, organizzare eventi e presentazioni per la stampa online, showroom virtuali…Flessibilità ed adattamento significa avere una mentalità aperta, essere in grado di lavorare bene sotto pressione, adattarsi a scadenze nuove e inaspettate, dare priorità ai compiti e, in alcuni casi, assumere ulteriori responsabilità. Non dimenticare quindi di aggiungere queste due nuove parole fra le tue competenze sul CV.

5. Sostenibilità

Il consumatore è sempre più attento all’ambiente. Già prima della pandemia, la sostenibilità era uno fra i temi fondamentali che il sistema moda stava affrontando. La quarantena ha spinto molto di noi a riconsiderare l’approccio ai consumi ancora di più. In tanti si sono resi conto che probabilmente tutto questo è accaduto a causa di un mondo troppo veloce e di un’umanità non rispettosa della terra. Perciò la tendenza a voler utilizzare prodotti sostenibili è aumentata e le aziende di moda questo lo sanno perciò un’altra delle carriere che continuerà ad essere richiesta è quella legata alla sostenibilità. Se ti interessa questo ambito non dimenticare di aggiungere questa parola chiave nelle tue candidature ed inizia a studiare oggi l’argomento. C’è questo corso online gratuito e ti consiglio anche di leggere Fashionopolis.

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fashion copywriting

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