La maggior parte delle persone, specialmente chi è all’esterno di questo settore, pensa che la moda sia basata solo su abiti, sfilate, copertine e nuovi accessori. Sebbene questi rappresentano il core business della moda, essa è strettamente collegata ed influenzata dagli avvenimenti socio-politico-economico mondiali. Giusto per citarne qualcuno, basta pensare all’influenza della Brexit o l’aumento delle importazioni dalla Cina da parte degli Stati Uniti che, durante il primo semestre ha generato una perdita delle esportazioni cinesi di tessili e spedizioni di abbigliamento negli Stati Uniti stimata a 1.19 miliardi di dollari.
Non a caso infatti, oltre le storiche carriere del designer, stylist, buyer pr, specifiche del settore moda, in azienda sono presenti tante altre figure che vengono aggiunte di volta in volta come conseguenza delle trasformazioni culturali, tecnologiche, ambientali, politiche….
Quando c’è stato il boom dell’e-commerce ad esempio, sono nate le nuove carriere come l’online merchandiser e l’e-commerce manager, che prima non c’erano. Con l’avvento dei social media sono state assunti social media e digital manager e la figura dell’influencer marketing manager e digital pr è stata inserita da poco nelle aziende quando gli influencer sono esplosi e riconosciuti come un importante mezzo di comunicazione e vendita.
Seppure le carriere come Buyer, designer, PR, resteranno (anche se il loro approccio e modo di lavorare rispetto a 10 anni fa è completamente diverso con l’avvento del digital) ecco, considerando i trend del 2020 quali sono le altre carriere nella moda non convenzionali e alle quali probabilmente non avevi pensato, sulle quali puntare quest’anno.
Sviluppo dei materiali
Con il movimento “plastic free” anche le aziende di moda si stanno iniziando ad attivare per sostituire i materiali plastici come il poliestere e gli altri non sostenibili, utilizzati in tantissimi prodotti di abbigliamento specialmente delle catene di fast fashion. Che ci sia un interesse verso la ricerca di materiali sostenibili lo dimostra il fatto che grandi catene come H&M e Zara stanno promuovendo l’utilizzo di poliestere riciclato nelle vetrine dei negozi principali. Perciò le carriere legate allo sviluppo di nuovi materiali e delle fibre tessili è sicuramente da non sottovalutare.
Inclusività
Un tema caldo del 2019 è stato sicuramente quello dell’inclusività del settore moda. Tanti sono stati gli episodi anche di grandi case di moda che hanno toccato la sensibilità di molti. Ad esempio Gucci con la sua collezione autonno/inverno 2018 è stata accusata di voler ritrarre un volto di colore con un maglione a collo alto e passamontagna con le labbra rosse. A seguito dei vari episodi, le grandi aziende come Macy’s, Gucci, Burberry e Chanel hanno assunto diversity and inclusion manager e Prada ha lanciato il Diversity and Inclusion Advisory Council, “che darà risalto all’identità delle minoranze etniche all’interno dell’azienda e dell’intera industria della moda.” è quindi sicuro che le case di moda stanno costruendo dei team interni che si occupino di gestire questo tema delicato ma sempre più importante.
Riciclo e riuso
Se l’avvento del fast fashion ha portato un aumento dei capi che ognuno di noi ha un armadio, oggi la gente sta ritornando sul pensiero di prima: avere meno capi ma di qualità migliore e non per una questione economica, ma etica. L’industria della moda è una delle più inquinanti. Secondo la Ellen MacArthur Foundation, il settore della moda produce circa 53 milioni di tonnellate di fibre ogni anno. Oltre il 70% di ciò finisce in discarica o viene bruciato. Meno dell’1% viene riutilizzato per produrre nuovi vestiti. Le aziende di moda stanno cercando una soluzione per riciclare i capi di abbigliamento. Una sfida difficile specialmente per i prodotti composti da più materiali dove diverse fibre sono mixate tra di loro. Adidas dopo decenni di ricerche ha finalmente sviluppato una scarpa totalmente riciclabile. La Futurecraft.Loop sarà disponibile dal 2021 e tutti coloro che la acquisteranno alla fine del suo ciclo di vita, potranno restituirla al brand, che si occuperà di suddividerla e riutilizzarla per creare nuove scarpe da running. La nuova generazione è sempre più attenta ai problemi che riguardano il nostro pianeta e le aziende di moda questo lo sanno. Ecco perchè lavorare all’interno delle aziende per sviluppare nuove tecnologie o modelli di riciclo o in aziende che promuovono il second hand come Depop e Vestiarie Collective è una soluzione intelligente e perfetta soprattutto per chi ha un interesse particolare per l’ambiente da coniugare con quello per la moda ovviamente 😉
Sostenibilità
La sostenibilità è stata una tendenza che ho aggiunto già l’anno scorso alle carriere nella moda del 2019 e non posso non menzionarlo anche per il 2020. Esistono anche carriere più generali legate alla sostenibilità che lavorano sull’impatto di emissioni, smaltimento, produzione e tutto ciò che influisce sul mondo della sostenibilità ambientale.
Le carriere legate alla sostenibilità possono essere racchiuse in due macro categorie: si può scegliere di lavorare esclusivamente per un brand che sia sostenibile e quindi scegliere qualsiasi carriera come buyer, designer, pr ma solo in brand sostenibili. Oppure si può scegliere di lavorare in tutte le altre aziende per sviluppare la loro sostenibilità quindi lavorare sull’impatto delle emissioni, smaltimento, produzione e tutto ciò che interessa il mondo della sostenibilità ambientale. Ecco qui sotto due esempi di carriere legate alla sostenibilità.
Se sei interessata al tema della sostenibilità ti consiglio di ascoltare l’episodio del podcast con Dana Thomas, autrice di Fashionopolis the price of fast fashion and the future of clothes e di prestare attenzione ad iniziative come Fashion for Good che organizza eventi e mostre legati a rendere la moda migliore.