licia florio

Licia Florio Designer e Imprenditrice

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Nome: Licia Florio

Città: Milano

Età: classe ’85

Posizione attuale: Nella mia vita quotidiana faccio quadri, scrivo interviste, creo collezioni di abbigliamento e accessori, faccio la stylist, gestisco la mia azienda e penso sempre alla realizzazione di nuovi progetti.

Licia ha studiato Fashion Design all’Istituto Marangoni e il suo primo lavoro nella moda è stato presso Marni come assistente dell’head designer di calzature. Non contenta, ha deciso di avviare il suo brand d’abbigliamento ora concentrato sulle scarpe. Nell’intervista ci spiega perchè ha scelto quel corso, cosa l’ha ispirata ad avviare il suo brand, cosa consiglia a chi vuole avviare il proprio, la sua morning routine e molto altro.

Enjoy it!

Hai studiato Fashion Design all’Istituto Marangoni, perchè hai scelto questo corso e cosa hai imparato maggiormente?

Quando ho finito le superiori non avevo chiaro il lavoro che avrei voluto fare da grande così ho deciso di seguire una delle mie passioni. Ancora oggi non so incasellare, in una griglia o con una parola, quale sia il mio lavoro perchè, crescendo e facendo esperienze, tutto è diventato possibile.

La curiosità e la condivisione mi ha portata a sperimentare in molti campi permettendomi di essere libera e consapevole.

Istituto Marangoni non segue un filone concettuale, ha una didattica commerciale dove l’insegnamento è molto tecnico: impari a costruire una collezione (dai cartamodelli alla presentzione dei capi in sfilata) per lavorare in una casa di moda.

Ho appreso tutte le nozioni possibili e ne ho fatte tesoro per poi trasformare quelle conoscenze a mio favore costruendo il mio brand.

Qual era il lavoro dei tuoi sogni da studentessa?

Forse quando studiavo sognavo di lavorare per Prada o Marni, ma appena finita la scuola ho subito cambiato idea.

Qual è stato il tuo primo lavoro nella moda?

Ho lavorato da Marni come assistente di Matteo Mena, allora head designer di calzature.

Hai avviato il tuo brand Licia Florio nel 2010. Cosa ti ha ispirata ad iniziare e perchè proprio le scarpe?

Lavoravo da Marni, ma non ero felice.

Avevo un paio di scarpe inglesi bianche e verdi in vernice, bruttissime, che volevo eliminare. Francio non ha mai amato buttare oggetti, ha sempre preferito regalarli o cercarne una seconda vita, così mi ha stimolata e mi ha chiesto di ripensare a quell’oggetto. Quella stessa sera è nato il prototipo del nostro primo modello di scarpe: una classica brogue che abbiamo dipinto con una bomboletta spray nera, a cui abbiamo tagliato la linguetta tolto le stringhe e applicato le borchie.

Come si è evoluto nel tempo il tuo brand?

Si è evoluto con la mia crescita personale. Nessuno della mia famiglia ha mai lavorato nella moda e nessuno mi ha mai consigliata quindi tutto quello che ho imparato l’ho fatto grazie ai mille errori commessi e alle mille scoperte sorprendenti.

Licia Florio è nato come brand di abbigliamento e si è poi concentrato sulla calzatura. Ad oggi sto lavorando su una visione più ampia che comprenda nuovamente l’abbigliamento.

Cosa consigli alle ragazze che vogliono avviare un proprio brand? Da dove si parte e come sono i primi periodi?

Consiglio di investire in modo oculato, di spendere poco facendo un piccolo test di mercato tra amici e conoscenti per vedere se il prodotto funziona.

Consiglio di non essere gelosi delle idee, ma di condividerle per avere feedback e capire come settare il brand.

Consiglio di essere curiosi, di leggere e studiare, di interessarsi ad argomenti che non siano solo moda.

La tua morning routine?

Sono spesso in viaggio e quindi cambia sempre.

Solitamente mi sveglio, mi lavo il viso e preparo colazione che può essere un avocado toast o il porridge con la frutta, bevo il tea matcha o un cappuccino con latte di nocciola se vado al bar. In questo periodo sto bevendo una pozione suggeritami da una amica australiana composta da acqua calda, uno shot di Bragg aceto di mele raw non filtrato, un goccio di miele e un pochino di pepe di cayenna.

Se riesco pratico yoga che è una delle mie attività preferite.

Qual è secondo te la carriera più interessante nella moda?

La moda è una industria che ti permette di sentirti infinitamente libero, ma altrettanto costretto se non sai gestire le emozioni e le sensazioni.

Ci sono molti settori che possono essere lavorativamente stimolanti e interessanti. L’industria moda è composta da moltissime figure dalle produzioni alla finanza, dagli shooting fotografici alle sfilate, dal buying alla creazione di collezioni, dalla ricerca alla selezione dei materiali, la lista è senza fine.

Per me la carriera più interessante è quella che ti permette di essere felice.

Cosa c’è sulla tua scrivania?

Nel mio ufficio non ho una scrivania fissa, mi piace spostarmi.

Amo lavorare al bar e solitamente ho sempre una piantina e un estratto vicini a me.

Quando hai iniziato il tuo nuovo progetto Big Small Talks e perchè?

Ho iniziato Big Small Talks perchè ero in un momento di difficoltà e quello che mi ha dato coraggio è stato vedere molte delle mie amiche o persone che ammiro, che realizzavano progetti interessanti e che erano felici.

Ho così pensato che se questo processo era stato utile per me lo poteva essere per tante altre persone.

BST vuole creare una community di donne che si sostengano, di donne che hanno una visione della loro vita, che fanno errori senza vergognarsene e da questi imparano per fare meglio. BST è uno progetto che vuole dare stimoli, che vuole creare condivisione e dialogo tra le persone.

Dove vedi te e il tuo brand tra un paio d’anni?

A questo non so risponderti perchè l’unica certezza nella mia vita è Francio, non importa in quale città o continente, l’importante è stare insieme.

Il mio brand invece lo vedo sempre con me, in evoluzione alla ricerca di semplicità ed equilibrio.

Il tuo look quotidiano?

Tee bianca, un paio di jeans chiari a vita alta e scalza se possibile.

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