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Perché le Editor-in-Chief sono le nuove Influencer da Seguire

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L’influencer marketing è all’ordine del giorno di questi tempi. Le blogger sono diventate influencer e, da creatrici di contenuto, hanno aggiunto alle loro doti, la capacità di influire sul nostro potere di acquisto. La prima domanda che un marketer fa quando sta progettando una collaborazione è sempre ‘quanti followers ha?’. Se le immagini devono essere belle, in realtà, pochi brand badano all’engagement generato da quelle influencer. E con engagement non intendo solo una percentuale, ma guardare come e chi interagisce con queste influencer. Da un punto di vista del marketing, il numero di followers non basta più, è importante analizzarli chiedendosi se mettono solo like ai posts, commentano con emoji, se sono adolescenti o ancora se chiedono del prezzo dei pantaloni indossati dall’influencer. Come è successo per i blogger, il termine influencer si evolverà, ma nel frattempo, vorrei soffermarsi su questa parola per capirla meglio.

 

Oggi essere un influencer significa avere un following importante sulle varie reti sociali, avere un’influenza sul potere di acquisto della gente e portare riconoscibilità ad un marchio. Se questa definizione è corretta, penso comunque che è limitata e potrebbe spiegare perché ci sono tante polemiche sulle influencer. Nel dizionario, influenzare è la capacità di incidere su una persona, sul suo sviluppo e  comportamento. Se seguiamo questa definizione le influencer sono sempre esistite, è il digital e l’influencer marketing che non esistevano ancora.

 

Faccio parte di quella generazione che vide gli ultimi Minitel e gli inizi del World Wide Web. Crescendo, gli influencer non erano online, ma sulle riviste, nei libri e in TV. Nessuna Insta story poteva dirmi cosa stavano facendo, cosa mangiavano, bevevano o indossavano ogni ora. L’unico modo per conoscerli era leggendo articoli, interviste e guardando programmi alla tv. Queste persone che ammiravo non si chiamavano influencer, ma avevano una professione che includeva avere un grande numero di fan. Erano attori, cantanti, scrittori, artisti o militanti.

 

Arrivate nel 2018, le influencer che mi interessano di più non sono blogger ma caporedattrici. Sono esattamente tre: Christene Barberich di Refinery29, Laura Brown di Instyle e Elaine Welteroth di TeenVogue (che ieri ha dichiarato di lasciare). Queste tre donne al capo di redazioni globali, non solo sono stilose ma condividono anche una frase ispirazionale, emojis e codici di promozione nelle loro Instagram caption. Hanno opinioni e una personalità che le rende interessanti sia al livello personale che professionale. Se la loro vita sembra più glamour di quella di una blogger, il modo in cui gestiscono il loro Instagram è anche diverso.

Penso che i profili Instagram stiano diventando sempre più simili, specialmente se siete fashion blogger, ecco perché ho pensato di dare un’occhiata a queste tre caporedattrici su Instagram, per vedere cosa fanno del loro profilo e cosa lo rende speciale e cosi’ darvi una fonte d’ispirazione per migliorare. Quindi senza più attesa, cominciamo!

Elaine Welteroth, la millennial

Followers su Instagram: 184k

Condé Nast fece bene quando scelse di promuovere Elaine Welteroth da beauty editor a caporedattrice di Teen Vogue ad Aprile del 2017. E non è solo perché è la seconda afroamericana ad ottenere una tale posizione a Condé Nast ma è la più giovane editor-in-chief che un’azienda di mass media abbia mai conosciuto. Finora nessun millennial è mai stato al capo di una pubblicazione di questo livello. Quando Anna Wintour, Franca Sozzani ed Emmanuelle Alt diventarono caporedattrici, avevano rispettivamente 39, 37 e 44 anni. Nel mondo di oggi, in cui internet ha una grande influenza, assumere una millennial per dirigere una pubblicazione cartacea come Teen Vogue è un simbolo forte. Elaine è un’adulta, ma la sua età le permette ancora di capire gli adolescenti e il modo in cui comunicano.

Come qualsiasi caporedattrice, partecipa ad eventi di moda ed è circondata da persone interessanti. Come qualsiasi blogger, la vedete in outfit da dio – in uno stile casual chic mai esagerato – indossando i suoi stivali bianchi che sono ormai parte del suo look, occhiali stile 70 e un enorme afro. E, come qualsiasi millennial, posta su Instagram foto della sua famiglia, del ragazzo, della migliore amica e del sul neonato.

Scrollando il suo profilo Instagram, si scopre che tra i tempi in cui era beauty editor a Teen Vogue e oggi, Elaine non è cambiata. E sono andata fino al 2014 per poterlo confermare. E’ una giovane donna impegnata che adora il suo lavoro e la sua famiglia. Nel suo feed, vedete anche citazioni e captions sulla diversità e l’accettazione di tutti gli esseri umani.Più andate giù sulla sua pagina, più si percepisce che il suo successo lo ha conquistato lavorando duro. Adolescenti, giovani adulti o ancora persone della sua età possono ritrovarsi in lei. E penso che sia questo a rendere il suo Instagram speciale. Quindi se c’è una lezione Instagram da imparare da Elaine Welteroth è quella di rimanere quello che si è anche quando avrete raggiunto il vostro successo e continuate ad ispirare la gente attorno a voi condividendoli.

 

La divertente Laura Brown

Laura Brown

Followers su Instagram: 176k

Australiana di nascita, Laura Brown divenne caporedattore di Instyle nel 2016 dopo aver passato undici anni da Harper’s Bazaar. Se è arrivata a questa posizione più o meno alla stessa età di Anna Wintour, è proprio diversa della generazione precedente di caporedattrici. Non è né misteriosa come Anna Wintour, né discreta come Emmanuelle Alt. Oltre il suo ruolo di caporedattrice, Laura partecipo’ anche a The Fashion Show – un reality di moda – in cui era giudice accanto alla supermodel Imaan e al fashion designer di New York Isaac Mizrahi. è una bufera di energia e di umore e si percepisce che è cosi’ nella vita come nel lavoro. Guardando il suo Instagram, vedrete tanti divertenti riferimenti all’Australia, ma soprattutto, vedrete una donna che non si prende sul serio.

Tante blogger usano insta stories per mostrare cosa fanno o dove sono, ma poche sono trasparenti come Laura su Instagram, perché troppe concentrate a postare l’immagine perfetta. Quindi se c’è una lezione che mi ha insegnato Laura Brown su Instagram è quella: non scusatevi di essere quello che siete ed usate il tratto più distintivo della vostra personalità per creare un profilo interessante su Instagram.

Christene Barberich, la curatrice

Christene Barberich

Followers on Instagram: 68.4k

A differenza delle prime caporedattrici menzionate, Christene Barberich è anche la co-fondatrice di una pubblicazione online, Refinery29. Questi dettagli la differenziano già da Elaine Welteroth e Laura Brown. Se la analizziamo sotto questo angolo, Christene Barberich che co-fondo’ Refinery29 nel 2005, era un nuovo tipo di caporedattrice. Oggi, il suo ruolo è ormai noto, pero’ volevo dare un’occhiata al suo Instagram perché non è una digital native, ha 48 anni, e tuttavia considero il suo feed una vera fonte di ispirazione.

Arrivando sulla sua pagina si capisce subito che ha un buon senso dello stile per il ventaglio di colori che rende il suo feed di Instagram consistente. Oltre a mostrare il dietro le quinte di una caporedattrice nel digital, l’Instagram di Christene è la definizione di un lifestyle stiloso grazie ad immagini di interior design ma soprattutto, riflettono il suo stile personale. Per finire, il suo feed è percorso da ritratti di donne a cui rende omaggio e il suo punto di vista su tematiche socio-politiche che toccano gli Stati Uniti. Il suo Instagram risulta quindi essere la vita curata di un intellettuale newyorchese stilosa. Quando visito il profilo Instagram di una blogger, non leggo le caption perché spesso non mi insegnano niente ma andando sul profilo di Christene si capisce che Instagram puo’ essere il vettore di pensieri articolati scritti. Ecco perché il suo insegnamento su Instagram è: curate il vostro feed per far leggere le vostre caption ai vostri followers.

Quali sono le altre influencer non blogger che seguite e perché le seguite?

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