Come una scelta di carriera errata può rivelarsi la tua mossa migliore

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‘Il più grande nemico della creatività è la paura. Quando temiamo, ci blocchiamo – come un bambino di nove anni che non vuole più disegnare per paura che tutti lo prendano in giro. La creatività ha molto a che fare con la volontà di prendere rischi.’ Faith Ringgold

L’anno scorso, presi la decisione di lasciare Topshop per diventare Digital Content Manager per un’azienda di beauty. Da Digital Editorial Assistant a Digital Content Manager, era un passo immenso. Se da Topshop avevo imparato tanto, avevo anche l’impressione di non evolvermi per cui inizio’ a cercare nuove opportunità.

Presto, recruiters iniziarono a contattarmi tramite Linkedin, e una in particolare mi mise in contatto con il beauty brand per cui stavo per lavorare. Mi piaceva quest’azienda che stava facendo qualcosa per aiutare le ragazze di colore come me. Quindi quando arrivò il momento del colloquio, diedi il meglio di me perché ero veramente appassionata ed entusiasta di lavorare per un brand che rappresentava ragazze come me. E infatti, quando mi chiesero perché volevo questo lavoro, risposti che avrei voluto che un’azienda del genere esistesse nella mia adolescenza. 

Iniziai a giugno in una startup di 6 persone checondivideva gli spazi con altre aziende. Quindi anche il mio ambiente di lavoro era tutto nuovo. Era entusiasmante e spaventoso allo stesso tempo ma peggio ancora, lasciai che la paurami controllasse. I mesi seguenti furono montagne russe di emozioni mai provate prima. Andavo al lavoro con la mente agitata, e lasciai l’ignoto diventare un paura invece che un momento di scoperta. Insomma, finii per dubitare di me stessa. Sentivo che non ero capace di niente, e mentre stavo perdendo fiducia in me stessa,  anche il mio corpomi abbandonava. Per la prima volta in tutta vita mia, ebbi attacchi di ansia. Nonostante mi sentii così miserabile, non cambierei niente di questa esperienza perché mi ha insegnato che fare il passo sbagliato nella carriera può rendere più forte. 

Malgrado un processo molto doloroso, credo di aver vissuto questa esperienza per capire una cosa:

Una scelta sbagliata nella carriera non determina la sua fine, anzi il contrario.

Quindi eccomi qua a provarvi che un’errore di carriera puo’ aiutarti a crescere professionalmente e personalmente.

Fare la scelta sbagliata nella carriera è un processo di apprendimento

Dopo questa esperienza, ammisi che qualsiasi passo era un passo avanti. In questa situazione, mi resi conto delle mie lacune e questo fu già una grande lezione. Da Topshop ero in una situazione di comfort e credo che non volevo lasciare questo posto tranquillo, nonostante la mia scelta di lasciare l’azienda dicesse il contrario. In un grande gruppo come Arcadia, ci sono tante cose di cui non hai bisogno di pensare perché c’è un team per tutto ma li’ DOVEVO fare tutto quello a cui non avevo mai avuto bisogno di pensare prima. Posso essere multitasking ma solo quando si tratta di un’area di lavoro in particolare. Nella nuova startup beauty, mi trovavo su più fronti a fare cose che non avevo mai fatto. Non direi che sono particolarmente perfettina però’ quando inizio una cosa mi piace farla a fondo e questo richiede tempo. In una piccola startup, tutto va molto velocemente e bisogna essere rapidi nel prendere decisioni, non mi sentivo pronta e chiaramente non lo ero dato che ero troppo concentrata sul fare tutto a fondo. Quindi una mia qualità nelle altre aziende per cui avevo lavorato divenne una minaccia per quello nuovo.

Per la prima volta nella mia carriera, mi fu assegnato un progetto. Dal processo creativo alla parte amministrativa della creazione di un video, mi trovai a fare tutto ma senza gioia. C’erano troppe cose da pensare e gestire, il che mi fece capire che mi piaceva di più concentrarmi su una o due cose. Non di più non di meno. Parlando di queste mie due lacune non avrei mai realizzato cosa voglio, se non avessi fallito. Prima di venire in questa azienda, ho letto libri come Girl boss e How to Be an Overnight Success, il che poteva lasciar pensare che l’imprenditorialità e la leadership erano cose fatte per me. Pero’ non lo sono. Dovevo vivere questa esperienza per capire che non era fatto per me.

Ho imparato molto al livello personale ma non solo. Anche se non mi è piaciuto il progetto video, ora ho conoscenze base sull’art direction e l’organizzazione di un video. So quali errori ho fatto e non li rifarò più. Ho vissuto queste esperienze negativamente all’epoca, ma ora se dovessi fare lo stesso genere di progetto, so che sarei a mio agio perché ho esperienza e non rifarei gli stessi errori.

Quando ti trovi nella situazione in cui ero, la tua mente non riesce a capire che stai imparando perché sei concentrata sul dolore. È molto difficile distanziarsi della propria situazione e vedere che tra le 10 cose che hai fatto sbagliate, 1 o 2 sono state fatte bene. Per cui viene anche difficile tenere traccia della propria progressione perché tutto quello che vedi sono i tuoi fallimenti. Se avessi saputo all’epoca, avrei ascoltato meglio quando mi facevano complimenti. Avrei anche scritto ogni cosa fatta bene ed ogni cosa che ho fatto male per creare un piano di azione per non fare più gli stessi errori.

Si dice che tenere un diario è terapeutico, quindi ora lo faccio anche per il lavoro e lo raccomando soprattutto quando le cose non vanno bene. Avere un traccia delle cose che fai bene ti aiuterà a rimanere sicura di te, mentre avere una traccia di quello che non fai bene ti aiuterà ad evolverti.

Ti riprenderai più velocemente che pensi

Appena capii che questo lavoro non faceva per me, iniziai a cercare nuova opportunità. Pero’ non ero pronta a tornare a lavorare full-time. Ero troppo turbata per questo. Non ero sicura di me stessa e sentivo che non avrei fatto niente di bene. Ecco come il freelancing mi è venuto in mente. Tutti dicono che dopo un burnout bisogna riposare, il che è vero, pero’ nel mio caso avevo bisogno di continuare a far funzionare la macchina perché senno mi sarei sentita veramente inutile. Quando un recruiter mi contatto per essere freelance da Net-A-Porter, non potevo essere più felice. Il lavoro era molto più familiare perché nella mia area di expertise, sentii che mi avrebbe aiutato a tornare ad amare lavorare.

Lasciando questo beauty brand, odiavo andare in ufficio, ma quando NAP mi lascio’ la scelta tra lavorare a casa e lavorare in ufficio, scelsi la seconda opzione. Penso che la mia scelta era sintomatica della mia voglia di non sentirmi sola, ricevere feedback per migliorare il mio lavoro e soprattutto tornare ad avere fiducia in me stessa. Era qualcosa che non mi sentivo in grado di fare rimanendo chiusa in stanza mia davanti al computer. Per ora, ho preso la buona decisione. Le persone che ho incontrato da NAP sono state gentilissime, mi hanno accolta calorosamente, insegnato il lavoro con passione e soprattutto, mi hanno fatto ritrovare sicurezza in me stessa.

Scegliere di continuare a lavorare anche dopo questa esperienza ha salvato la mia sanità mentale. Sembra paradossale venire incontro un burnout continuando a lavorare, ma ne avevo bisogno. Era per dimostrare a me stessa che ero capace di fare cose. 

All’inizio di questo articolo, ho messo una citazione dell’artista Faith Ringgold perché leggendola, mi è sembrata che facesse eco alla mia esperienza in questa azienda di beauty. Ecco perché l’ho condivisa qui. Noi creativi ed entrepreneurs affrontiamo momenti di grande paura che ci paralizzano, soprattutto quando decidiamo di cambiare strada professionalmente. Quando accettai questo lavoro, non sapevo niente del beauty peró ci vidi un’opportunità di mettermi alla prova. E ,anche se ho fallito, sono diventata una persona molto più grintosa grazie a questa esperienza. Quindi non rimanere impaurita dopo una scelta di carriera sbagliata. Una volta che l’avrai superata, ti sorprenderai di realizzare quanto questa scelta ha contribuito a renderti quella che sei oggi. 

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