How to create a professional moodboard

Per lavorare nella Moda devi saperlo fare: il Moodboard

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How to create a professional moodboard

Nell’industria della Moda comunicare con le immagini è molto più esaustivo rispetto ad usare le parole, proprio per questo è nato il concetto del Moodboard.

Saper realizzare un moodboard è qualcosa di indispensabile per chi lavora o vuole lavorare nel mondo della Moda. Può sembrare qualcosa di banale o scontato ma in realtà è molto complicato.

Nell’articolo di oggi imparerai come realizzarne correttamente uno!

Innanzitutto è necessario capirne lo scopo. Si tratta infatti di uno strumento per comunicare estremamente potente usato sia dai liberi professionisti che dalle case di moda più alte.

Ci sono essenzialmente due tipi di moodboard:

  • Quello riguardante la progettazione di una collazione.
  • Quello usato per la realizzazione di un progetto.

Il primo è principalmente usato dagli uffici stile delle case di Moda. In una parete, una tela o una tavola di compensato infatti, tramite una sorta di brainstorming, viene realizzato un collage di immagini, oggetti, tessuti, fantasie, concetti, che rappresenteranno la collezione futura.

Il compito dell’ufficio stile è tradurre quell’ “atmosfera” in forme fisiche, cuciture e pattern.

Il secondo tipo di moodboard invece è usato principalmente da stylist, fotografi e make up artist per la realizzazioni di editoriali, campagne e lookbook.

Le caratteristiche principali di un moodboard devono essere:

  • COERENZA

Spesso uno degli errori fatti anche dai professionisti è quello di creare moodboard con immagini discordanti e senza un chiaro filo logico. Meglio mettere una foto in meno ma lasciare una pulizia e una logica comprensibile.

Ad esempio è possibile creare un mood basato sulle forme degli anni 80 mixate con l’estetica orientale ma è necessario scegliere immagini che richiamino solo quelle due istanze (meglio ancora immagini dove sono presenti entrambe, anche se spesso risulta difficile.)

È necessario avere ben chiaro a che forme ci riferiamo in modo da non inserire shapes presenti negli anni ‘90 o ’70 e capire in precedenza a che Oriente facciamo riferimento: la Cina, il Giappone o la Korea?

  • VARIETA’

Il Moodboard deve contenere linee guida e riferimenti per tutti i campi possibilmente. È necessario inserire immagini per lo styling, per la fotografia, per la luce, per il make-up e anche eventualmente per il posing delle modelle.

Ovviamente queste sono regole generali, i professionisti più esperti spesso realizzano moodboard con tre foto talmente chiare da non aver bisogno di null’altro. Per neofiti e principianti invece consiglio di impegnarsi e realizzare un moodboard articolato. Innanzitutto è un allenamento di ricerca e valutazione visuale incredibile e poi sul set sarà utile avere una traccia chiara a cui poter fare riferimento.

  • CHIAREZZA

Il Moodboard è uno strumento, serve a comunicare le idee che avete in testa in modo chiaro alle persone che lavoreranno con voi. Se necessita di spiegazioni allora non è realizzato adeguatamente. Le immagini e i concetti devono essere limpidi e comprensibili per ovviare al problema che le parole nella Moda spesso rappresentano concetti soggettivi.

È inutile infatti parlare di rosa, il fotografo intenderà una certa sfumatura di quel colore e la make-up artist un’altra, una foto invece mette d’accordi tutti.

Continua a leggere, ora che ho elencato le caratteristiche principali passeremo alla creazione vera e propria del Moodboard.

L’ho divisa per fasi partendo dal presupposto che il mood del progetto sia già chiaro.

  • SUPPORTO

La scelta del supporto su cui realizzare il moodboard influisce sulla resa finale. Se una volta si creavano moodboard fisici tagliando e incollando immagini, ora la via più utile è quella digitale. In questo modo sarà possibile spinviare il moodboard a tutti i soggetti interessati e se necessario stamparlo.

Sono numerosi i programmi di impaginazione che puoi usare: Indesign, Photoshop, Pages, Publisher, Word, Power Point ecc.

Ricorda alla fine di salvare il moodboard in formato pdf e di rimpicciolirlo usando programmi per la compressione di immagini come SmallPDF.com in modo da non inviare file troppo pesanti.

  • RICERCA

La Ricerca è la prima fase vera e propria ed è anche la più importante. È estremamente difficile realizzare una buona ricerca, richiede impegno e allenamento e le persone spesso preferiscono scorrere due pagine di Google Immagini piuttosto che impegnarsi e ampliare la propria conoscenza visuale.

Una delle mie ex professoresse diceva sempre: “Da un moodboard si capisce subito chi legge i giornali di moda e chi no”.

Con il tempo ho imparato quanto sia vero. Per avere una cultura visuale reale è necessario sfogliare non solo i soliti tre: Vogue, Vanity Fair e I-D ma approfondire l’editoria della Moda e avventurarsi nel magico mondo dei magazine indipendenti.

Ti consiglio di dare un’occhiata a questi tre: Schon Magazine, Purple Magazine e Dansk Magazine. Ovviamente ce ne sono a centinaia ma questo può essere un inizio.

Per quanto riguarda la ricerca online ti consiglio di non fermarti a Google Immagini e Pinterest perché davvero poveri; la ricerca di immagini di qualità determina la professionalità di un lavoro, specialmente quando dovrai presentare il moodboard alle agenzie di modelle o agli showroom.

Ecco alcuni siti utili: Fashion Editorials.com, The Red Lists.com e Art + Commerce.com.

  • IMPAGINAZIONE

L’impaginazione non ha regole oggettive, ogni professionista preferisce un metodo particolare. Ti consiglio di lasciarla ordinata e minimal in modo da dare risalto alle foto scelte.

Un moodboard completo dovrebbe avere le seguenti sezioni:

  1. MOOD GENERALE
  2. STYLING
  3. FOTOGRAFIA + LUCI
  4. MAKE- UP AND HAIR
  5. POSING MODELLA: quest’ultima parte spesso viene considerata superflua, io la trovo invece molto utile per la modella. Mostrargliela sul set infatti la aiuterà a entrare nel personaggio e ad avere dei riferimenti sul tipo di pose che le sono richieste quel giorno.
  • INVIO

Il moodboard viene poi condiviso, analizzato e semmai corretto da tutte le figure che collaborano per il progetto.

Per la stylist è inoltre utile per reperire i capi, inviandolo ai designer e agli uffici stampa li aiuterà a selezionare già i capi da proporti più in linea con il progetto.

Quasi sempre ormai il moodboard viene inviato anche all’agenzia dei modelli, il booker infatti vuole capire di che tipo di progetto si tratta per venirvi incontro con le migliori proposte disponibili.

Ti consiglio di allegare il moodboard alla mail o altrimenti di usare Wetransfer.

Questo è tutto, adesso attenendoti a questa mini guida sarai in grado di realizzare un moodboard completo e professionale. Non scoraggiarti se la prima volta non viene come vorresti, è tutta una questione di allenamento e ricerca.

Perché non provi a farne uno e a condividerlo su Instagram taggando @glamobserver?

Sono curiosa di vedere le tue creazioni!


Articolo di Beatrice Mazza

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